Orsara di Puglia

Informazioni

Orsara di Puglia è un comune italiano di 2741 abitanti della provincia di Foggia, facente parte della Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali.

Orsara di Puglia sempre più conosciuta a livello nazionale ed internazionale per la sua enogastronomia, l'Orsara Jazz e per la festa del 1° novembre, antica tradizione legata alla festività dei morti.

Qui ogni simbolo utilizzato per il rituale, ha un suo significato. Il fuoco: purificazione; le zucche: la via delle anime dei morti sospesi in purgatorio, che secondo la credenza popolare tornano sulla terra nella notte tra l'1 e il 2 novembre... le anime si fermano attorno ai fuochi accesi ad ogni angolo del borgo, per riscaldarsi e... come non rimanere affascinanti da quel misterioso scoppiettio delle ginestre arse e dal fuoco che rende tutto l'ambiante alquanto surreale.

Storia

L'antica Castrum Ursariae, cittadina di origine alto-medievale, deve il suo nome probabilmente alla presenza di orsi; il suo stemma, infatti, raffigura un orso unito ad un albero. Circondata da boschi, il suo suolo è solcato dal torrente Cervaro e dal suo affluente Sannoro.

Il centro si leva a circa 640 m s.l.m., l'aria che si respira è gradevole e pura. Tra le strade medievali di Orsara echeggia ancora l'importanza storica che assunse nel XIII secolo quando ivi si stabilirono i Cavalieri dell'ordine di Calatrava. Il paese conserva gelosamente le testimonianze del suo passato, come il Palazzo Baronale, la Chiesa Parrocchiale (sec. XVI), la Chiesa dell'Annunziata (sec. X-XI) caratterizzata da due cupole arabeggianti, l'ex Abbazia Sant'Angelo (sec. XI), il Convento di San Domenico (sec.XV) e la torre Guevara, costruita nel 1680 da Innigo Guevara, duca di Bovino ed utilizzata da Carlo III di Borbone nella prima metà del sec. XVIII quale residenza di caccia. 

A gentile donazione della famiglia Guevara fu costruita la "fontana pubblica istoriata" che insieme alla cosiddetta "fontana dell'Angelo" arredano il caratteristico impianto medievale.

Nell'VIII secolo si insediarono nelle grotte orsaresi i monaci basiliani e la grotta di San Michele Arcangelo resta la testimonianza più evidente di tale insediamento.

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