Biccari

Informazioni

Suggestivo borgo dei Monti Dauni, in provincia di Foggia, di circa 2900 abitanti, sorge in prossimità del Monte Cornacchia (mt. 1152), la vetta più alta della Puglia, raggiungibile in escursione sentieristica, da cui nasce il torrente Vulgano e nei pressi del quale si trova il lago Pescara, tra le "Meraviglie d'Italia".

Per gli scorci incantevoli sulle vallate ed il verde della natura è noto come "piccola Svizzera".

Le principali aree boschive sono il "Boschetto", il "Bosco della Cerasa", "Orto di Zolfo", dalle quali è possibile intraprendere sentieri immersi nella natura incontaminata, di varie lunghezze e difficoltà.

Il Parco Avventura, per adulti e bambini, che include percorsi tra gli alberi, laboratori didattici, tiro con l'arco, completa la sua variegata offerta turistica.

Fra gli edifici di maggiore interesse storico-artistico vi sono: la Torre medievale cilindrica, databile attorno al 1100 e costruita per assicurare la protezione dei rapporti commerciali fra la Capitanata e l'Irpinia; il portale medievale di Palazzo Gallo; la chiesa romano-gotica di San Quirico del XV secolo; i Palazzi Caracciolo e Goffredo; le masserie fortificate di Imporchia e Santa Maria.

Nei pressi di Biccari, in località Boschetto, è stato rinvenuto un importante villaggio neolitico.

A qualche chilometro dal centro abitato vi sono poi i resti dell'antica Tertiveri, già sede vescovile nel Medioevo ed anticamente denominata Turtibulum, che venne distrutta a più riprese. Questo minuscolo borgo si sviluppa attorno a Palazzo Pignatelli poco distante dal quale vi sono i resti di una torre bizantina.

Storia

La fondazione del centro abitato è databile attorno alla metà del XI secolo, grazie all'opera dei Bizantini del Catepano Basilio Bojannes e di Bisanzio de Alferana, Vicario di Troia. Vicari, l'antico toponimo di Biccari, appare per la prima volta su un atto ufficiale nel 1054.

Nel corso dei secoli Biccari fu dominio di varie nobili famiglie sia francesi, come gli Stendardo che nel XV secolo si trasferirono nel Regno di Napoli al seguito degli Angioini, sia napoletane, come i Caracciolo. Fu proprio uno di questi, Marcello, a ricevere, nel 1534 dall'imperatore Carlo V il titolo di conte di Biccari.


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